venerdì 29 aprile 2022

Aquilegie

 Il mondo delle aquilegie è piuttosto vasto, dalle spontanee che crescono in montagna alle ibride coltivate in giardino.


Ho ricordi d'annata delle Aquilegie, da piccolo, nell'orto di mia nonna, Aquilegie semplici rosa e molto saltuariamente ne spuntava qualcuna blu



Ricordo un periodo negli anni '80 dove seminai l'ibrido McKana dove erano presenti decine di colori pastello dal giallo all'arancio coi fiori girati all'insù

L'effetto d'insieme era veramente entusiasmante, purtroppo con gli anni le persi tutte.


Qualche anno fa un'amica sarda me ne regalò una pianta dai fiori arruffati di un viola scuro, quasi neri e da lì mi misi in mente di coltivarle nuovamente



Per non partire proprio dal seme iniziai da qualche radice comprata in busta al supermercato, ma ne vennero fuori piante piuttosto fragili che morirono al primo inverno.



Per fortuna le Aquilegie sono molto prolifiche come semi e nella zona si sono moltiplicate molto bene.

 Oltretutto da semina le radici non soffrono il trapianto e le piante che ne escono sono estremamente più robuste e longeve e di anno in anno diventano sempre più rigogliose.



Mi rendo conto però che ora dovrei di nuovo prendere qualche busta delle ibride di McKana altrimenti mi trovo con tutte le sfumature di blu e viola e nulla di più vivace e solare...

Il problema della semina delle Aquilegie è che i semi perdono in fretta la proprietà germinativa e i semi amano la vernalizzazione, cioè nascono dopo aver trascorso un inverno freddo, le buste che si trovano in giro sono come minimo semi dell'anno precedente e se si lascia passare l'inverno diventano semi di due anni, ben poco vivaci nella nascita.

1 commento:

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