martedì 17 novembre 2015

Ginkgo biloba

Siamo arrivati nel periodo dell'anno in qui il Ginkgo biloba raggiunge il suo massimo splendore.


Forse non conoscete le storia del Ginkgo, qui ce la racconta Wikipedia:
Ginkgo biloba L. è un fossile vivente ed unica specie ancora sopravvissuta della famiglia Ginkgoaceae ma anche dell'intero ordine Ginkgoales (Engler 1898) e della divisione delle Ginkgophyta.
Appartiene alle Gimnosperme: i semi non sono protetti dall'ovario. Le strutture a forma di albicocca che sono prodotte dagli esemplari femminili non sono frutti. Sono semi ricoperti da un involucro carnoso. È un albero antichissimo le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa nel permiano.

La pianta, originaria della Cina, viene chiamata volgarmente ginko o ginco o albero di capelvenere. Il nome Ginkgo, deriva probabilmente da un'erronea trascrizione del botanico tedesco Engelbert Kaempfer del nome giapponese ginkyō (ぎんきょう) derivante a sua volta da quello cinese 銀杏 "yin-kuo" ( yin «argento» e xìng «albicocca»; 銀杏 yinxìng «albicocca d'argento»). Questo nome è stato attribuito alla specie dal famoso botanico Carlo Linneo nel 1771 all'atto della sua prima pubblicazione botanica ove mantenne quell'erronea trascrizione del nome originale. Il nome della specie (biloba) deriva invece dal latino bis e lobus con riferimento alla divisione in due lobi delle foglie, a forma di ventaglio.
Le mie piante son molto più giovani, sono nate a fine anni 80 da semi che raccolsi ai giardini Lamarmora a Torino e questa è la loro mamma:

Sempre Wikipedia ci dice che:
Portamento
È una pianta arborea che raggiunge un'altezza di 30–40 m, chioma larga fino a 9 m, piramidale nelle giovani piante e ovale negli esemplari più vecchi. Il tronco presenta rami sparsi da giovane, più fitti in età adulta, branche principali asimmetriche inclinate di 45°, legno di colore giallo. I rami principali (macroblasti) portano numerosi rametti più corti (brachiblasti), sui quali si inseriscono le foglie e le strutture fertili.
Corteccia
È liscia e di color argento nelle piante giovani, diventa di colore grigio-brunastro fino a marrone scuro e di tessitura fessurata negli esemplari maturi.
Foglie
Ha foglie decidue, di 5–8 cm, lungamente picciolate a lamina di colore verde chiaro, che in autunno assumono una colorazione giallo vivo molto decorativa, dalla forma tipica a ventaglio (foglia labelliforme) leggermente bilobata e percorsa da un numero elevato di nervature dicotome. La morfologia fogliare varia a seconda della posizione e dell'età: le plantule hanno foglie profondamente incise, le foglie portate dai brachiblasti hanno margine interno e talvolta ondulato, le foglie portate dai macroblasti sono spesso bilobate.
Fiori
La Ginkgo è una gimnosperma e per questo non presenta dei fiori come abitualmente li intendiamo. Le Gimnosperme non hanno fiori ma portano delle strutture definite coni o strobili o, come in questo caso squame modificate (i coni da un punto di vista funzionale si possono considerare simili a dei fiori per omologia). È una pianta dioica cioè che porta strutture fertili maschili e femminili separate su piante diverse. Negli strobili maschili i microsporangi sono portati a coppie su microsporofilli, disposti a spirale su un asse allungato. L'impollinazione è anemofila.
Negli strobili femminili gli ovuli, inizialmente due, si riducono ad uno solo nel corso dello sviluppo e sono portati su peduncoli isolati. Le piante femminili dunque, a differenza della maggior parte delle Gimnosperme (in particolare delle Pinophyta), non producono coni propriamente detti ma strutture analoghe a questi.
La fioritura è primaverile. Tra impollinazione e fecondazione intercorrono alcuni mesi. La fecondazione avviene a terra all'inizio dell'autunno, quando gli ovuli sono già caduti dalla pianta madre e hanno quasi raggiunto le dimensioni definitive. I gameti sono ciliati e mobili, come avviene in molti gruppi meno evoluti 
I semi (di cui è commestibile l'embrione dopo la torrefazione) sono lunghi 1,5–2 cm e sono rivestiti da un involucro carnoso, pruinoso di colore giallo, con odore sgradevole a maturità (per la liberazione di acidi carbossilici, in particolare acido butirrico, che viene definito sarcotesta. All'interno di questo vi è una parte legnosa (sclerotesta) che contiene l'embrione. La germinazione del seme è epigea.

Prosegue Wikipedia:

Distribuzione

La pianta è originaria della Cina, nella quale sono stati rinvenuti fossili che risalgono all'eramesozoica. La pianta è stata ritenuta estinta per secoli ma, recentemente, ne sono state scoperte almeno due stazioni relitte nella provincia dello Zhejiang nella Cina orientale. Non tutti i botanici concordano però sul fatto che queste stazioni siano davvero spontanee, perché la Ginkgo è stata estesamente coltivata per millenni dai monaci cinesi.

Coltivazione

E' una specie eliofila che preferisce una posizione soleggiata e un clima fresco. Non è particolarmente esigente quanto a tipo di terreno ma vegeta meglio in terreni acidi e non asfittici. È una pianta che sopporta le basse temperature: è stato dimostrato che non subisce danni anche a -35 °C. La moltiplicazione avviene generalmente per margotta. È preferibile coltivare gli individui maschili per evitare lo sgradevole odore dei semi; tuttavia il sesso della specie è difficilmente riconoscibile in quanto non presenta caratteri sessuali secondari affidabili. Le piante mal sopportano la potatura: i rami accorciati seccano.

Il primo Ginkgo biloba importato in Italia, nel 1750, si trova nell'Orto Botanico di Padova (Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO). È un esemplare maschile maestoso su cui, verso la metà dell'Ottocento, fu innestato a scopo didattico un ramo femminile.
Ora le piante hanno un sacco di semi, devo raccoglierli e seminarli e poi diffondere per il mondo questa splendida pianta!
In tanti consigliano di privare i semi dalla polpa gelatinosa prima di seminarli, credo sia una buona tecnica in quanto i semi interrati tal quali  lo scorso anno non sono nati, inoltre devono essere vernalizzati per riuscire a nascere. Nel WE li raccolgo, poi vi farò sapere.

domenica 15 novembre 2015

Koko Loko la rosa color cappuccino.

Un nuovo arrivo nell'orto dei colori, è già presente da un mesetto ma non ve ne ho ancora parlato.

Si chiama Koko Loko Creata da Christian Bédard nel 2010, commercializzata in USA da Weeks, commercializzata in Italia da Vivai Pozzo e da Le Rose di Nicola Cavina,


 E' più di un mese che è in fiore e si stanno aprendo i boccioli che aveva all'acquisto


E' uno di quei colori che o si amano o si odiano, Io li amo.


Cambia colore nelle varie fasi dell'apertura e secondo le temperature, una rosa dal colore variabilissimo!

domenica 1 novembre 2015

Foliage

Mese impegnativo trascorso tra attività ADIPA, mostra di Masino e giardinaggio virtuale, come giardinaggio reale sono iniziati i ricoveri all'interno delle piante delicate e da appartamento.

Nell'orto purtroppo è troppo bagnato per riuscire a tagliare l'erba, ma le piante si stanno colorando dei migliori colori dell'autunno.

 Inizio da qualche foglia di Cotinus coggygria a foglia porpora. Questa pianta dovrebbe fare un bel cespuglio compatto invece si limita a fare rami lunghi e spogli, credo si tratti di una questione di potatura: dovrò provare a potarlo a ceppaia.


I Ginkgo cominciano ad ingiallire e ho anche scoperto di avere DUE piante femmina.


Mi sa che devo anche raccogliere alla base un po' di semi da spargere per il mondo come Adipa.


I castagni ingialliscono anche loro e le castagne sono ormai tutte cadute


Ed ecco la Asimina triloba, sempre più alta, sempre più im ponente e poco produttiva.
Un paio di frutti comunque quest'anno li ho raccolti.
A Masino chiacchieravo con Chiara del Grande Castagno che vendeva delle pianticelle giovani e mi ha consigliato di appendere alla pianta nel momento della fioritura qualche pezzo di carne che attira le mosche che sono le uniche impollinatrici di questa pianta. Questa primavera provo e vi dico.


mercoledì 14 ottobre 2015

Le fotografie di Nik su Casa da Sogno

Oggi un post che non ha a che fare col mio orto; voglio parlarvi di una mia amica, Marzia Sofia Salvestrini, del suo progetto B.A.C.I.O. e delle mie fotografie sulla rivista Casa da Sogno.



La fotografia è da sempre la mia passione, credo di riuscire ad esprimermi meglio con le immagini che con le parole, così quando Marzia ha creato il suo evento B.A.C.I.O. sono passato da Sarzana a visitarlo e come solito ho scattato un mare di foto che ho pubblicato in un album di Facebook.



Marzia, le partecipanti e la rivista hanno apprezzato molto le foto dell'evento e mi hanno chiesto di poterle utilizzare per illustrare il servizio.



Inutile dire che la cosa mi ha riempito di gioia: la "Regina" del gustaviano, e una rivista con tiratura di ben 70.000 copie apprezzino il mio occhio fotografico è molto gratificante.


Il progetto "BACIO" Lo spiega bene Marzia, ma il sunto è un'associazione che punta a rendere il lavoro artistico delle donne  una vera professione riconosciuta. E' un percorso complesso, ma credo che con pazienza e perseveranza potranno portare avanti egregiamente questo progetto.



Sulla rivista lo spazio dedicato è poco quindi abbondo qui con un po' di foto.



E' stata una prima edizione alla quale si è integrato con un mercatino Shabby Chic con ogni ben di Dio, mi spiace per chi se lo è perso!


Insomma, è stata una bella visita e la padrona di casa una gentilissima ospite.



Ed ecco una scansione della pagina!



E chi volesse vedere altre foto dell'evento ecco il link per raggiungere l'album di Facebook

domenica 4 ottobre 2015

Clematis e potatura

Le Clematis sono tante, ed ecco una delle mie.
Aggiungi didascalia

Lo stesso fiore a distanza di una settimana



Non ne conosco il nome, la coltivo in vaso e si arrampica fino a tre metri d'altezza. Dovrebbe essere la Clematis lawsoniana ma non ne sono sicuro.


Quando qualche anno fa scoprii l'esistenza di Clematis Westphal mi si aprì un mondo.
Feci arrivare un piccolo catalogo, purtroppo scritto in tedesco, ma molto completo e corredato dalle istruzioni di coltura e di potatura.

Si perchè la potatura delle Clematis è una cosa seria! Secondo la varietà necessita di una potatura diversa.

Vi consiglio una visita al sito, è veramente molto molto interessante. Inoltre hanno prezzi molto contenuti e un'organizzazione di vendita perfetta, le piante arrivano in ottime condizioni e qualcuna già in boccio.

Di seguito vi metto un copia/incolla barbaramente tradotto col google traslator, delle tecniche di potatura consigliate da Clematis Westphal:

Clematis - la potatura raccomandata
Tecniche
La potatura è uno dei temi più importanti della coltivazione di clematide! Ma ci sono, purtroppo, molte teorie diverse e contraddittorie su questo tema. Cos'è giusto e cosa è sbagliato?
Potatura per forma nel primo anno di impianto
A parte quando si pianta o quando il clematide inizia effettivamente fioritura, si dovrebbe sempre potare radicalmente tutto clematide appena acquistato e piantato prima che inizia il suo primo
anno di crescita. Questo è quello di favorire un quadro forte di steli più in basso. Si inizia, tagliando tutti i gambi a circa 20-30 cm dal suolo in novembre o Dicembre e, solo una volta, dovrà essere ed soddisfatti di con pochi fiori su inizi fioritura specie, ma essere felice di avere un buon quadro di steli per dopo. Il anno successivo si può potare come normale.
Specialisti Clematis, giardinieri professionisti o dilettanti e autori di libri concordano sul fatto che tutte le clematis dovrebbero essere potato in un momento o l'altro e, quindi, appartengono uno qualsiasi dei tre diversi gruppi di potatura. 
Questi sono denominati gruppi 1, 2 o 3 (o A, B o C). Un tempo preciso è data solo al gruppo 1 ed è discutibile quando esattamente gli altri due gruppi sono potate. Quando dovrebbe Clematis a
essere potati?  Potatura nel tardo autunno o in primavera? Influenzato dal clima cambiamento - sì o no?
I fatti sono: Anno dopo anno ci sono sempre più mite inverni, così clematis iniziano a crescere prima. ho sempre sostenuto che la potatura deve essere fatto in autunno piuttosto che in primavera, quando i nuovi germogli sono già abbastanza pochi centimetri. Tuttavia, è interamente a voi quando si riduce, ma l'autunno la potatura è infinitamente più vantaggioso!
Gruppo Potatura 1
Mese: maggio-giugno
Questa regola vale per molti dei selvatici clematis e di quei tipi che devono essere potati indietro in tarda primavera (solo se assolutamente necessario), direttamente dopo avere fiorito. Questo include tutti i C.alpina e C.montana gruppi. Entrambe queste specie iniziano a sviluppare le loro papille fiore
in estate e l'autunno precedente a pronto per fioritura la primavera successiva.
Questo è noto come "fioritura scorso anno il legno "e esempi di questo in arbusti sono la Forsythia e rhododendron. Se lo fai Non so, e prugna al momento sbagliato di anno, si avrà solo perderà i fi ori solo per quell'anno! Qualora, tuttavia, piuttosto un radicale Tagli essere necessario per rinnovare un vecchio clematide, attendere fino a dopo che ha fiorito in Aprile / Maggio e poi tagliare a giugno. Questo darà la pianta abbastanza tempo per produrre più tiri che fiorriranno l'anno successivo. Un approccio alternativo è quello di tagliare alcuni gambi selezionata annualmente a parte potare la clematide.
Gruppo Potatura 2
Mese: novembre / dicembre e un po 'di giugno.
Ridurre tutto steli della metà, o circa 1 metro dal suolo nel caso di anziani piante. Questo metodo deve essere effettuata su ibridi che girasole due volte l'anno. Desideri vedere queste varietà nel mio catalogo con il volte fioritura dati come, cioè 5/6 e 8/9. Appena lo stesso C. alpina e C. montana,
questi hanno brevi fl oritura steli prodotti su legno realizzato l'anno precedente.
A seconda di quanti ramificata gambi rimanere sulla pianta, il numero di fl owerbearing steli corti è aumentato. Io vorrei scrivere un commento a questo punto che la maggior parte il doppio fl oritura ibridi producono soltanto tali fiori su steli corti in primavera.
Dopo che hanno fl owered in primavera, tutto ibridi all'interno di questo gruppo produrranno nuove lunghe riprese su che una seconda ush fl delle fioriture di ripresa né estate o fine estate.
Taglio leggero nel mese di giugno
È possibile migliorare la quantità di la seconda estate fl oritura tagliando le teste di semi insieme al
prossima coppia di fondo di foglie. I vostri clematide sarà felicemente inviare nuovi germogli e largo nel girasole di nuovo circa 6 settimane più tardi.
Una schiena taglio radicale di questo gruppo circa ogni 4-5 anni assicura una forma compatta.
Potatura gruppo 3
Mese: novembre / dicembre (o la fine di febbraio)
Tagliare radicalmente, lasciando solo il 20 - 50 cm di steli sopra il livello del suolo. Questo
si applica a molte varietà ibride e selvaggia specie che solo girasole in estate.
Tutte queste varietà e specie producono lunghe riprese al termine delle quali sono masse
di fi ori. Inclusi in questo gruppo sono tutti clematide erbacea, C. viticella e, il
noto, ibridi C. Jackmanii. 
Gruppo Potatura 2/3
Mese: novembre / dicembre
Questo è piuttosto sezione speciale che può essere sia potata secondo una qualsiasi gruppo 2 o 3. La ragione di questo dispari immissione può essere fatta risalire ad un incrocio di due gruppi clematis.

sabato 3 ottobre 2015

Rose bicolori.

Oggi vi parlo di due rose che cambiano colore mentre sbocciano.
La prima è  Jubilé du Prince de Monaco una floribunda molto rifiorente col fiore bianco bordato di rosso ciliegia, piuttosto contenuta come taglia, ha una buona rifiorenza; è una rosa di Meilland del 2000, poco profumata.

Jubilé du Prince de Monaco

La seconda è Imperatrice Farah, rosa di Delbard del 1986, Sboccia bianca e col sole diventa rossa quasi come fosse ustionata, ha fiori profumatissimi che sanno di frutta e di banana, steli lunghissimi e fiori piccoli, compatti e strapieni di petali.
Descritta così pare una rosa bellissima invece tutti i suoi pregi decadono immediatamente se considerati col portamento del cespuglio: alto, steccoso, foglie chiare e bruttine pieno di spine!

Imperatrice Farah
Me ne innamorai vedendo il fiore su di un catalogo tanti anni fa ma se non l'ho ancora eliminata è solo per merito del suo profumo.

venerdì 2 ottobre 2015

Rosa Scentimental

O la si ama o la si odia. E' una splendida floribunda variegata.

Rosa Scentimental

Come tutte le floribunde ha portamento cespuglioso e fiori portati a mazzi. La particolarità è di avere fiori molto grandi per il genere di rosa.

E' una rosa creata da Carruth nel 1996; ha una buona rifiorenza, ha profumo speziato e i fiori dell'autunno hanno dimensioni più generose di quelli primaverili.
Abbastanza sensibile alla macchia nera, gradisce qualche trattamento anti fungino durante l'anno.

giovedì 1 ottobre 2015

Rose de Rescht

Rosa antica, le origini si perdono nel XVIII secolo, è una rosa Portland molto rifiorente dall'altezza contenuta e piuttosto pollonante. E' resistente e tollera l'ombra.

Rose de Rescht

I fiori son piccolini, cinque cm al massimo e ha la particolarità che gli steli sono pieni di foglie fino al bocciolo, il profumo è intenso di rosa antica con sentori muschiati.

Il genere Portland è originato dalla collezione di rose coltivate in Inghilterra dalla Duchessa di Portland. Si tratta di un piccolo gruppo di rose che fu di moda prima dell'avvento delle moderne rose rifiorenti.

Rose de Rescht

E' un peccato che non siano più utilizzate spesso, la loro resistenza alle malattie e la poca necessità di potature le rende utilissime in giardini a bassa manutenzione. La loro altezza è piuttosto contenuta, non supera i 75 cm e la potatura la si può fare una volta in primavera rinnovando un po' i cespugli e togliendo semplicemente i rami troppo vecchi.

La Città di Portland ad inizio '900 diede inizio alla costruzione di un grande giardino dedicato alla protezione delle varietà e degli ibridi delle rose minacciate dalla guerra europea e da allora Portland prese il nome di "città delle Rose" con un festival che si svolge ogni anno nel mese di giugno.

mercoledì 30 settembre 2015

Rosa White Meilland

La rosa perfetta per chi non ha tempo da dedicare al giardino.
Sempre in fiore, bianco abbagliante, foglie scure e lucide, portamento prostrato, coprisuolo. Un sacco di pregi e un solo difetto: non profuma.


Praticamente non necessita nemmeno di potatura, se non un contenimento a fine inverno. Cosa volete di più da una rosa?

E' una rosa creata da Meilland nel 1987,  utilizzata spesso in grandi aiuole bianche.


E' piuttosto spinosa, si allaga fino a due metri per un'altezza di circa un metro.

lunedì 28 settembre 2015

Astronomia

Si chiama Astronomia, è una creazione di Meilland del 2006, è un cespuglio che raggiunge un'altezza di un metro e venti, cinque petali rosa con bellissimi stami rosa scuro. Purtroppo non è profumata ma è una rosa che vale la pena avere in giardino.

Il nome Astronomia è stato individuato come omaggio all'Osservatorio di Parigi  che è considerato uno dei maggiori centri astronomici del mondo costruito nel 1671.


E' una rosa ad uso paesaggistico che è stata "rosa dell'anno"  a Bagatelle, e ha ricevuto diverse medaglie in giro per il mondo.

La mia pianta è un dono di Traudi, la mia cara amica di Sanremo, purtroppo l'ho piantata in un luogo troppo ombreggiato e non riesce a far quella fioritura abbondante che le è tipica.


sabato 26 settembre 2015

Begonia coccinea bianca

Due anni fa vi parlavo della Begonia coccinea rosa e nel testo vi parlavo della versione bianca.
Ebbene finalmente quest'anno è fiorita!

Begonia coccinea bianca

Non è diventata una gran pianta e anche il grappolo di fiori è piccolino ma devo dire che è piuttosto graziosa.

Wikipedia ci dice che Il genere Begonia L. comprende circa un migliaio tra specie ed ibridi, di origine tropicale, moltissime provenienti dal Brasile, generalmente piante perenni, coltivate in vaso o in giardino come piante ornamentali per la bellezza dei fiori e delle foglie.
Vengono classificate in base al tipo di apparato radicale, in tre gruppi: rizomatose, tuberose e a radici fascicolate.Una caratteristica comune di tutte e tre le categorie è che sono piante monoiche, vale a dire che i fiori maschili ed i fiori femminili sono sulla stessa pianta ma sono diversi tra loro: i fiori maschili sono di solito più appariscenti dei fiori femminili.Tutte le begonie hanno comuni necessità colturali con terriccio umido, soffice e ricco di materia organica, umidità ambientale elevata, esposizione ombrosa e protezione invernale dal freddo. La moltiplicazione avviene per seme, per talea o dove possibile con la divisione di tuberi e rizomi.Il nome del genere è dedicato a Michel Bégon, governatore di Saint-Domingue vissuto nel XVII secolo




venerdì 25 settembre 2015

Rosa Marie Paviè

Oggi vi parlo di una rosa antica rifiorentissima, la Marie Paviè.

E' una rosa Polyantha creata da Alphonse Alégatière nel 1888; di portamento cespuglioso alta circa un metro e sempre in fiore, profumo intenso.

Insomma una rosa piena di ottime qualità.


I fiori leggermente rosati sbocciano in graziosi mazzolini, sono doppi con circa 20/25 petali ciascuna; il rosaio cresce benissimo in terreni poveri e asciutti è praticamente immune alle malattie e i rami hanno pochissime spine


Io le ho ai lati del cancello in abbinamento con la Perowskia che da un ottimo contrasto col suo colore viola/blu.

giovedì 24 settembre 2015

I Ciclamini alpini

Interessanti i ciclamini, tra qualche tempo in tutti i mercatini, ci saranno decine e decine di ciclamini che paiono di plastica per il periodo autunnale, ma non è di quei ciclamini li che vi voglio parlare, ma dei ciclamini spontanei che crescono sulle nostre montagne.
Iniziamo dal loro vero nome che è Cyclamen purpurascens o C. europeaum auctocono.

Ne ricordo pietraie strapiene quando da bambino con mio papà si andava per funghi sulle montagne di Lanzo; erano gli anni 60/70 e il concetto di "piante protette" come lo intendiamo ora non faceva ancora parte della cultura dell'epoca, ricordo che tornavamo da quelle gite con mazzetti di fiori che profumavano tutto l'ambiente  e di tanto in tanto con un tubero che gelosamente coltivato in vaso sopravviveva sui nostri balconi per diversi anni.

Si, perchè questo è uno dei ciclamini più profumati che esistano, forse l'unico a resistere al gelo più rigido! Niente a che vedere con quegli sterili e delicati ciclamini commerciali della famiglia del C.Persicum.

La cosa che più mi incuriosiva di quei ciclamini erano i semi: finita la fioritura, quando cade la corolla l'ovario si arrotola con lo stelo fino a portarsi a livello terra dove cerca di autoseminarsi.

Ora non si raccoglie più nei boschi ma occorre trovarlo presso vifai specializzati che si occupano della riproduzione tramite semina; processo piuttosto lunghetto in quanto impiegano almeno 2/3 anni per raggiungere dimensioni commerciabili, in effetti il costo non è dei più economici, rispetto agli ibridi in commercio.

Cyclamen purpurascens
Ho provato a piantare in piena terra i miei tuberi, ma hanno problemi di sopravvivenza, credo a causa del mio terreno, quindi da qualche anno li tengo in vaso e al limite interro i vasi dove voglio vederli in aiuola.

Se questo è il mio ciclamino preferito ne esistono però dalle 20 alle 30 specie sparpagliate nell'est Europa


Mappa di distribuzione delle specie del genere Cyclamen : 1. C. balearicum ; 2. C. repandum ; 3. C. purpurascens ; 4. C. hederifolium ; 5.C. peloponnesiacum ; 6. C. creticum ; 7. C. graecum ; 8. C. coum ; 9. C. colchicum ; 10. C. parviflorum ; 11. C. elegans ; 12. C. alpinum ; C. intaminatum ; C. cilicium ; C. mirabile ; C. pseudibericum ; 13. C. cyprium ; 14. C. libanoticum ; 15. C. persicum ; 16. C. rohlfsianum ; 17. C. africanum


Pur essendo il ciclamino  purpurascens molto profumato non è possibile estrarne l'essenza in quanto pianta piuttosto rara, in commercio si possono però trovare profumi al ciclamino ottenuti però da essenza di sintesi; uno dei profumi al ciclamino più noti è Diorella di Dior, non ciclamino puro ma si avvicina piuttosto.


I tuberi del ciclamino sono molto tossici per l'uomo, è conosciuto fin dall'antichità ma non sto qui a spiegarvi più di tanto quando in questo sito potete scoprire diverse curiosità sull'argomento.

lunedì 21 settembre 2015

Magnolia liliflora

Della Magnolia liliflora conosciamo tutti i meravigliosi fiori viola di primavera, ma quanti conoscono i bellissimi semi che produce a fine estate?

Magnolia liliflora - semi

Il genere Magnolia comprende 80 specie, quasi tutti alberi a crescita piuttosto lenta e nelle dimensioni più disparate.

Magnolia liliflora - fiore

Questo è il fiore primaverile, anche se spesso la pianta produce altri fiori sporadici durante l'estate.

Le magnolie sono originare del centro e del nord America, dell'Asia e dell'Himalaya; il nome del genere è stato attribuito da Charles Plumier, in onore di Pierre Magnol (Montpellier1638-1715) medico e botanico francese, direttore del giardino botanico di Montpellier, che introdusse la nozione di famiglia nella classificazione botanica. (da Wikipedia).

Nell'orto dei colori ci sono la sopraindicata liliflora della quale queste sono foto d'archivio:

Magnolia liliflora



Magnoglia liliflora

Poi ci sono due Magnolie grandiflora e una Magnolia stellata.

Magnolia grandiflora.


domenica 20 settembre 2015

Callicarpa bodinieri, l'arbusto dalle bacche viola

Della mia Callicarpa ve ne avevo già parlato nel 2013, quest'anno invece vi racconto un po' di cose su questa splendida pianta con le bacche dall'inusuale colore viola.


Di rado nei nostri giardini si vedono bacche di questo colore e se si considera che quando il cespuglio perderà le foglie le bacche resteranno sulla pianta fino ai primi geli intensi direi che è una pianta "mai più senza".
Tra l'altro è tra le ultime bacche divorate dagli uccellini in inverno poichè per le loro caratteristiche organolettiche sono per loro una seconda scelta alimentare a cui ricorrono quando tutte le altre fonti sono esaurite.

E' un arbusto del genere delle Lamiacee, famiglia delle Verbenacee, raggiunge un'altezza di tre metri ed è originario della Cina. è piuttosto resistente al freddo ed è ampiamente coltivata a scopo ornamentale nei giardini del nord Europa.


Del genere Callicarpa ne esistono oltre 160 specie che sono diffuse in un po' tutti i paesi dell'emisfero australe.
Pare che le bacche della Callicarpa americana abbiano proprietà antizanzare e venivano usate come repellente per le stesse, tanto che il dipartimento dell'agricoltura americana ha brevettato una sostanza repellente che prende il nome di "Callicarpenal".



La pianta fiorisce in piena estate con graziosi ma poco appariscenti fiori lilla, fiorisce sui rami dell'anno ma solo nei primi 20/30cm di questi, quindi per avere una buona fioritura conviene una potatura verde a mezza estate per compattare la ramificazione e favorire l'emissione di molti rami nuovi l'anno successivo.

Una leggenda metropolitana dice che perchè avvenga l'allegagione delle bacche è necessario avere più piante vicine per l'impollinazione incrociata, ma la mia esperienza dice che non è così in quanto ne ho una sola pianta ed ogni anno è stracarica di bacche.
Piuttosto credo sia una situazione di posizione o di errata potatura che può creare il problema.

Da quando ho abbattuto i pini che tenevano la zona in ombra la produzione di bacche è nettamente aumentata.

Si moltiplica abbastanza facilmente per talea da fine agosto in poi, la pianta però richiede qualche anno per prendere un bell'aspetto.

Il nome della varietà Bodinierii proviene dal missionario cattolico Emile-Marie Bodinier grande collezionista botanico in Cina dove morì nel 1901.

sabato 19 settembre 2015

ADIPA - Begonia tuberosa.

Oggi poche chiacchiere sulle piante del mio giardino, giusto una foto di una bellissima (per me) Begonia tuberosa!





Sono di partenza per un incontro ADIPA a Milano presso Villa Lonati per incontrare gli amici dell'ADIPA lombarda nell'ambito del Festival della Biodiversità.

Il fatto che sia diventato il responsabile piemontese dell'Adipa ve l'ho già detto qualche giorno fa, ma cos'è l'Adipa?

Partiamo dal nome che è l'acronimo di: Associazione per la Diffusione di Piante fra Amatori.

L’Adipa è un’associazione botanica ed orticolturale che promuove lo studio, la divulgazione della conoscenza, la conservazione e la diffusione non commerciale di piante insolite di tutti i tipi.
Ha la propria sede centrale, i propri uffici, il proprio laboratorio e la propria banca dei semi presso l’Orto Botanico di Lucca, dove fu fondata nel 1987.
 L’Adipa collabora con diversi ricercatori ed è attualmente in contatto con molti orti botanici nel mondo. Nel laboratorio il Gruppo di Lavoro per l’Attività Botanica conduce ricerche di genetica e per la determinazione e la conservazione di specie rare.
 I soci sono distribuiti in tutta Italia ed all’estero.

Associarsi all'Adipa ha diversi vantaggi, i soci ricevono diverse cose molto molto interessanti:
- Index Seminum (lista semi con descrizioni delle specie)
- Distribuzione gratuita dei semi (25 bustine per i soci ordinari e juniores, 50 bustine per i soci benemeriti)
- Notiziario (Rivista)
- Partecipazione a mostre-scambio di piante, mostre, conferenze, viaggi botanici, ecc.
- Consulenza su botanica e coltivazione
- Pubblicazioni aggiuntive occasionali

L’Index Seminum dell’Adipa è uno dei più visitati del mondo e contiene centinaia di voci, per la maggior parte specie insolite, con alcune rarità uniche. Dal 2011 contiene anche alcune rare cultivar di piante alimentari: antiche, locali, stranezze create dai soci, ecc.


E' possibile associarsi in diversi modi, sia durante gli incontri che si effettuano sul territorio sia direttamente tramite il sito Adipa della sede centrale.

Per seguire le attività della sezione piemontese si può invece far riferimento sia al   Sito piemontese ma più agevolmente tramite il nostro gruppo Facebook che vi invito a visitare nei prossimi giorni per vedere le foto dell'evento di oggi.

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