mercoledì 15 giugno 2022

La storia di una Hydrangea

 Per fare questo post ci sono voluti due anni, no, non per scriverlo, ma per generare la pianta e portarla in fioritura.

A luglio 2020 dopo mesi di stretto lockdown aprirono i movimenti e sofferenti di mesi di clausura forzata con Marina fuggimmo sul Lago Maggiore.

Per me Lago Maggiore e Giardini di Villa Taranto son la medesima cosa.

Il percorso dei giardini è piuttosto lungo e non riesco più a sostenere le distanze, quindi armato di deambulatore ci siamo messi in marcia.


Quelli sono i miei giardini dell'infanzia che ho conosciuto da bambino quando andavamo a trovare mio papà che per lavoro trascorreva dei periodi nei pressi.

Giardini molto curati da un esercito di giardinieri dove tutto è studiato e perfettamente realizzato.

Solitamente son sempre andato a primavera o a fine estate quindi mi son sempre perso la fioritura piena delle Hydrangee. Nel parco sono presenti centinaia di piante e boschetti della varietà più disparate, dalle Aspera alle macrophylla, alle paniculata.

Gira che ti rigira son finito su un sentiero molto ombreggiato e lussureggiante, sempre inumidito da riscelli a percolamento e muri in pietra di contenimento.


Terreno e acqua devono essere piuttosto acidi naturalmente perché le Hydrangee sono per la maggior parte blu e viola.

Arrivato a questo viottolo sono stato folgorato da questo cespuglio alto e steccoso ma dal colore inusitato!


Mi sono avvicinato per riprendere meglio  i corimbi dal colore più viola che avessi mai visto in tutta la mia vita

Avvicinandomi scoprii che, probabilmente tagliando l'erba sottostante, c'era a terra un rametto spezzato al che  lo raccolsi per provare a farlo radicare a casa.


Attivato a casa tagliai un po' le foglie per limitare l'evaporazione e lo piantai in un vaso con un terriccio per piante grasse, ricco di sabbia e torba.


Tenendo il vaso in ombra ho iniziato a coccolarla sperando nell'attecchimento e a fine estate il risultato mi pareva positivo, con l'autunno caddero le due foglioline e iniziammo il 2021 in questo stato:



Le gemme erano belle vigorose e a primavera 2021 iniziarono a crescere


Le foglie si svilupparono


sempre più rigogliose, tanto che il vaso iniziava ad essere troppo piccolo


inoltre era ancora il terriccio di radicazione quindi piuttosto povero quindi integrai tutto l'anno con concime a lenta cessione e un pizzico di stallattico in pellet.


A metà estate ho spostato il tutto in un vaso un po' più grande con terriccio per acidofile e concime.


Con regolari irrigazioni e concimazioni in autunno 2021 la pianta era veramente bella e in salute


Arrivati all'autunno perse le foglie e lo stato delle gemme era questo:


Passato l'inverno ho ripreso ad irrigare, concimare e correggere il terreno con solfato di alluminio perché terra e acqua di casa mia sono molto basici quindi inadatti ad una colorazione blu.


E finalmente a primavera 2022 si son aperte le gemme e ho scoperto che su due dei tre rami si stavano formando i fiori


Naturalmente continuo a curare in modo scrupoloso irrigazione, acidità e concimazione

Ora hanno iniziato a colorare, ma mi sa che quel viola intenso è merito del terreno del Lago Maggiore perché pare che qui nonostante la cura costante siano piu rosse che viola.




Continuo ovviamente con acqua corretta coi sali di alluminio



La colorazione si sta intensificando, ma il viola scuro originario è lontano:



Da quando la talea è arrivata ho iniziato a cercare di capirne la varietà, con l'aiuto di Mara Ferrari e Francesca Fusco siamo arrivati alla conclusione che è quasi sicuramente una Hyderangea "Merveille sanguine"

Come spiega Eva Boasso autrice del "Libro delle ortensie e delle idrangee", è una selezione del 1939 di Merveille dell'ibridatore H.Cayeux; è una pianta che per la sua precocità è molto sensibile alle gelate primaverili che possono rovinare lo sviluppo delle gemme e compromettere la fioritura.

Una delle caratteristiche molto interessanti di questa Hydrangea è che in autunno le foglie colorano di un rosso bronzo molto intenso.

Per il colore del fiore  invece non ci sono ancora perché il mio terreno, nonostante le correzioni non è abbastanza acido.




Con Francesca abbiamo fatto una lunga chiacchierata su come acidificare in vaso in modo efficace e ho capito che necessitano torba bionda, solfato di alluminio, zolfo e acqua piovana. Praticamente il gioco del "piccolo chimico" per ottenere un terreno chimicamente simile a quello dove cresce naturalmente la pianta madre.



LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Potrebbe interessarti: