Forse non conoscete le storia del Ginkgo, qui ce la racconta Wikipedia:
Ginkgo
biloba L. è un fossile
vivente ed unica specie ancora sopravvissuta della famiglia Ginkgoaceae ma anche dell'intero ordine Ginkgoales
(Engler 1898) e della divisione delle
Ginkgophyta.
Appartiene
alle Gimnosperme: i semi non sono
protetti dall'ovario. Le strutture a forma di albicocca che sono prodotte dagli
esemplari femminili non sono frutti. Sono semi ricoperti da un involucro
carnoso. È un albero antichissimo le cui origini risalgono a 250 milioni di
anni fa nel permiano.
La pianta, originaria della Cina, viene chiamata volgarmente ginko o ginco o albero di
capelvenere. Il nome Ginkgo, deriva probabilmente da un'erronea trascrizione
del botanico tedesco Engelbert Kaempfer del nome giapponese ginkyō (ぎんきょう)
derivante a sua volta da quello cinese 銀杏 "yin-kuo" (銀 yin
«argento» e 杏 xìng «albicocca»; 銀杏 yinxìng «albicocca
d'argento»). Questo nome è stato attribuito alla specie dal famoso botanico Carlo Linneo nel 1771 all'atto della sua prima
pubblicazione botanica ove mantenne quell'erronea trascrizione del nome
originale. Il nome della specie (biloba) deriva invece dal latino bis e lobus con riferimento alla divisione in due
lobi delle foglie, a forma di ventaglio.
Le mie piante son molto più giovani, sono nate a fine anni 80 da semi che raccolsi ai giardini Lamarmora a Torino e questa è la loro mamma:
Sempre Wikipedia ci dice che:
Portamento
È una pianta arborea
che raggiunge un'altezza di 30–40 m, chioma larga fino a 9 m,
piramidale nelle giovani piante e ovale negli esemplari più vecchi. Il tronco presenta rami
sparsi da giovane, più fitti in età adulta, branche principali asimmetriche
inclinate di 45°, legno di colore giallo. I rami principali (macroblasti)
portano numerosi rametti più corti (brachiblasti),
sui quali si inseriscono le foglie e le strutture fertili.
Corteccia
È liscia e di color argento nelle piante giovani,
diventa di colore grigio-brunastro fino a marrone scuro e di tessitura
fessurata negli esemplari maturi.
Foglie
Ha foglie decidue,
di 5–8 cm, lungamente picciolate a lamina di colore verde chiaro, che in
autunno assumono una colorazione giallo vivo molto decorativa, dalla forma
tipica a ventaglio (foglia labelliforme) leggermente bilobata e percorsa da un
numero elevato di nervature dicotome. La morfologia fogliare varia a seconda
della posizione e dell'età: le plantule hanno foglie profondamente incise, le
foglie portate dai brachiblasti hanno margine interno e talvolta ondulato, le
foglie portate dai macroblasti sono spesso bilobate.
Fiori
La Ginkgo è una gimnosperma e per
questo non presenta dei fiori come abitualmente li intendiamo. Le Gimnosperme non
hanno fiori ma portano delle strutture definite coni o strobili o, come in
questo caso squame modificate (i coni da un punto di vista funzionale si
possono considerare simili a dei fiori per omologia). È una pianta dioica cioè
che porta strutture fertili maschili e femminili separate su piante diverse. Negli
strobili maschili i microsporangi sono portati a coppie su microsporofilli,
disposti a spirale su un asse allungato. L'impollinazione è anemofila.
Negli strobili femminili gli ovuli, inizialmente due,
si riducono ad uno solo nel corso dello sviluppo e sono portati su peduncoli
isolati. Le piante femminili dunque, a differenza della maggior parte delle
Gimnosperme (in particolare delle Pinophyta),
non producono coni propriamente detti ma strutture analoghe a questi.
La fioritura è primaverile. Tra impollinazione e
fecondazione intercorrono alcuni mesi. La fecondazione avviene a terra
all'inizio dell'autunno, quando gli ovuli sono già caduti dalla pianta madre e
hanno quasi raggiunto le dimensioni definitive. I gameti sono ciliati e mobili,
come avviene in molti gruppi meno evoluti
I semi (di cui è commestibile l'embrione dopo la
torrefazione) sono lunghi 1,5–2 cm e sono rivestiti da un involucro
carnoso, pruinoso di colore giallo, con odore sgradevole a maturità (per la
liberazione di acidi carbossilici, in particolare acido
butirrico,
che viene definito sarcotesta. All'interno di questo vi è una parte legnosa
(sclerotesta) che contiene l'embrione. La germinazione del seme è epigea.
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