martedì 15 aprile 2014

Asimina Triloba ovvero Banano di montagna

Ormai ha almeno cinque anni l'Asimina Triloba ed è alla sua seconda fioritura. L'anno scorso non ha tenuto alcun frutto per cui credo gradisca un'impollinatore quindi quest'anno le ho preso un'amichetta ma è solo alta una trentina di centimetri quindi ci sarà da aspettare...


Devo dire che quest'anno ha veramente molti fiori quindi la probabilità che si fecondi qualche frutto è decisamente più elevata

 Inoltre ieri ho scoperto un enorme insetto con le antenne che andava a spasso tra rami e fiori, sarà il mastro impollinatore?

 Ho letto che altri insetti che aiutano l'impollinazione dell'Asimina sono certi tipi di mosche

 e anche di quelle ce n'era un discreto quantitativo.
 Certo che i fiori hanno proprio un colore molto particolare e hanno il pregio di fiorire molto scalarmente e questa è un'ottima cosa perchè la parte maschile e quella femminile del fiore giungono a fertilità in momenti diversi quindi più è scalare la fioritura meglio è.


Sono curioso di scoprire di che varietà è la mia pianta. Quando la acquistai doveva essere la Sunflower, però il germoglio seccò e quello che crebbe dal punto dell'innesto non riuscii a capire se nasceva dalla varietà o dal portainnesto.


Per male che vada aspettiamo che la sorellina che come varietà è una "Prima" arrivi a fiorire e lo scopriremo.
Nel giardinaggio occorre pazienza!

Un'amica mi dice ora che "la bestiaccia" è un Cerambix Cerdo e cercando su Wikipedia ho scoperto che è un insetto appassionato di querce ed è un insetto raro e protetto!


Cerambyx cerdo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il Cerambyx cerdo Linnaeus, 1758, chiamato volgarmente cerambice della quercia, è un insetto dell'ordine dei Coleotteri e della famiglia Cerambycidae.
La lunghezza è di 5-11 cm. Il colore del corpo nero intenso, tranne l'apice delle elitre più o meno estesamente rossastro.
La superficie del corpo è ricoperta da una fine pubescenza argentea, generalmente poco visibile, tranne che nella sottospecie nordafricana e
spagnola mirbeckii. Le antenne, nodose fin al 5° segmento, superano la lunghezza del corpo nel maschio e la eguagliano nelle femmine. Come in tutti i Cerambycoidea, i maschi più piccoli hanno antenne meno sviluppate, mentre queste possono raggiungere una lunghezza di 11-12 cm negli esemplari maggiori.
Il torace porta lateralmente due spine, corte ed ottuse nelle sottospecie occidentali, ma acuminate nella sottospecie orientale acuminatus.
La superficie del torace è più o meno lucida e percorsa da rughe più o meno regolari, a secondo delle sottospecie o delle popolazioni.
Le elitre, finemente granulose e più o meno pubescenti, sono acuminate all'apice nei maschi e più o meno parallele nelle femmine. I maschi della sottospecie mirbeckii hanno elitre simili alle femmine.
Larva
La larva, bianca e carnosa, non differisce da quella tipica di altri rappresentanti della sottofamiglia Cerambycinae. È tuttavia riconoscibile per le grandi dimensioni, potendo raggiungere una lunghezza massima di 10 cm, negli esemplari più maturi.
Biologia
Larva
La larva si sviluppa all'interno del tronco e dei rami maggiori delle querce. Le piante vecchie e malate vengono preferite, tuttavia anche piante giovani, così come, raramente, altre latifoglie (castagni) possono venire attaccate.
Le piante secche non vengono più attaccate e, sfarfallati gli ultimi adulti, l'attacco non si ripete ad opera di questa specie.
La larva scava grosse gallerie, del diametro di alcuni centimetri ed impiega tre anni per compiere il suo completo sviluppo.
All'approssimarsi del periodo ninfale, la larva scava una grossa cella al di sotto della scorza e si trasforma in ninfa.

Pupa
Il periodo ninfale si compie durante l'estate e l'adulto schiude già a settembre. Tuttavia rimane nella sua celletta fino all'estate successiva, nutrendosi del grasso accumulato dalla larva.
Sfarfalla, ai primi caldi di giugno, attraverso un foro nella scorza.

Adulto
L'adulto frequenta gli alberi nei quali si è sviluppato, non allontanandosi molto da essi.
È attivo durante il giorno e percorre i tronchi e i rami in su e in giù alla ricerca della femmina.
Spesso i maschi si confrontano in lotte infraspecifiche per il possesso della femmina e alcuni esemplari possono venire mutilati della zampe o della antenne.
Gli adulti si alimentano con
linfa o frutti maturi (albicocche, pesche), tuttavia raramente sopravvivono per più di un mese.

Distribuzione
Questa specie è diffusa in buona parte d'Europa (Escludendo: Azzorre, Canarie, Cipro, Danimarca, Irlanda, Islanda, Liechtenstein, Scandinavia, Repubbliche baltiche e Russia).

L'areale comprende anche: Nord Africa (dove è diffusa la sottospecie C.cerdo mirbeckii (Lucas, 1842)), Caucaso, Turchia, Iran, Siria, Giordania, Libano ed Israele[1][2]
L’impoverimento dell’habitat forestale (incendi e rimozione di piante morte o malate) determina una minaccia per la sua sopravvivenza. In Italia la specie è vulnerabile secondo la classificazione IUCN. La specie è inoltre presente negli allegati 2 (Specie animali e vegetali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione) e 4 (Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa) della Direttiva Habitat 92/43/CEE.

2 commenti:

  1. Mi è capitato forse tre anni fa di osservare l'albero che si trova quasi all'angolo tra via Vico e corso Galileo Ferraris a Torino. Il tronco era avvolto da una rete metallica e aveva strane escrescenze schiumose... guardando bene, da un foro è uscito il muso di un cerambix veramente enorme che cercava di rosicchiare la rete...non ne conoscevo il nome, ma poi cercando su internet ho scoperto che è un insetto protetto. Spero che tu non abbia delle querce in giardino! l'albero di Torino veramente è una rovere.

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    Risposte
    1. Ne avevo una tanti anni fa nata da sola ma l'ho dovuta togliere perchè era troppo vicino al confine e i vicini protestavano....

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